“simile alla nuvola estiva che naviga libera nel cielo azzurro da un orizzonte all’altro, portata dal soffio dell’atmosfera, così il pellegrino si abbandona al soffio della vita più vasta, che lo conduce al di là dei più
lontani orizzonti, verso una meta che è già in lui, ma ancora celata alla sua vista.”
(Lama Anagarika Govinda, Le Chemin des nuages blancs)

Prima perla



Prime luci :




un neonato dalla culla,

lo sguardo rivolto verso l’alto cattura 
sfavillanti fiammelle.



E’ la luce dell’ universo, l’immensità del cielo, lo scintillio delle stelle,
il  silenzio della vastità.



Primi passi…



….inconsapevoli movimenti verso il mondo
nel calpestio della terra,


della sabbia,



della strada,

della neve,


solcando le acque,

sospesi nel cielo,

orme indelebili all’inchiostro.



Prima cima,

i piedi sopra il vuoto


roccia intorno,

lo sguardo  all’orizzonte,



il corpo alla stanchezza,
il viso alla gioia.


Primo mare,

piedi senza gravità,
silenzio intorno,
lo sguardo in profondità,

il corpo in superficie,


il viso verso il cielo e verso l’abisso.



Primo volo,



il vuoto sotto i piedi,


nuvole intorno,

lo sguardo sopra  e oltre l’orizzonte,
il corpo alla gravità,
il viso allo stupore.


Primi sci,





caleidoscopici passi,

bianco intorno,
lo sguardo all’azzurro,


il corpo all’alternanza,


il viso al calore.


Primo viaggio,

i piedi su altre impronte,

gente attorno,


lo sguardo al circondario,


il corpo in movimento,


il viso alla conoscenza.



La mia prima Africa:



miscuglio di colori, confusione di odori,

miscellanea di rumori, stridio di urli concitati,
calma serafica, gioia fanciullesca,
sorriso genuino.


Il mio primo deserto,

oltre i confini dell’occidente,


alle soglie delle religioni,
nell’immersione dell’isolamento,






nell’affermazione della fierezza delle sue genti,





nell’aridità della sua terra,


nella conservazione della Storia e del passato,

nella delicatezza delle luci,

nella musica dei colori,
nel calore della sabbia,

nella ruvidezza della roccia,

nella vastità del suo ambiente.


Primo racconto



le mani sul foglio, pensieri sfuggenti, lo sguardo vacuo,

il corpo immobile, il viso alle parole,

il cuore alla penna.

Foto by Derspina

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