“simile alla nuvola estiva che naviga libera nel cielo azzurro da un orizzonte all’altro, portata dal soffio dell’atmosfera, così il pellegrino si abbandona al soffio della vita più vasta, che lo conduce al di là dei più
lontani orizzonti, verso una meta che è già in lui, ma ancora celata alla sua vista.”
(Lama Anagarika Govinda, Le Chemin des nuages blancs)

Prove d'orchestra


Tasti neri su un mantello bianco, tasti bianchi intervallati da neri;
un pentagramma vuoto, righe nere sul foglio bianco;
crome scure tenute insieme da righe nere nel mare bianco
note che ballano, unite insieme a formare una melodia;
intensità di note a comporre una sinfonia........



.........la Banda Brancaleone a suonarla!


Controluce, la Rava Pisciarello è un solco bianco in mezzo alle altre Rave, indistinguibile e sbiadita di fronte alle sue più scintillanti Sorelle del Morrone: la Rava del Confine, la Rava Grande, la Rava Macaragna. Il sole dell’Est timidamente le illumina, lasciando all’oscuro le più famose: la Rava del Ferro, il Canalino intermedio, la Rava della Vespa, e la lontana Giumenta Bianca, da tutti appellata Direttissima all’Amaro.




Il preludio è del mattino, voce grigia e rauca, che per guarire richiama la frescura del vento gelido da nord-est. La risalita della bianca coltre lascia indecisi i componenti fino a riunire tutta la Banda; volti sconosciuti che formano un solo coro: Forchetta di Maiella.


Qualche componente resterà rammaricato per l’abbandono della Rava Pisciarello, dopo canterà a chiare note la sua salita, e soprattutto la gran discesa, nel sole, nel bianco, nell’allegria.