Palestina Storica
722 aC - 639 aC | CONQUISTA SUMERA |
639 aC - 587 aC | CONQUISTA ASSIRA |
587 aC - 559 aC | CONQUISTA BABILONESE |
559 aC - 331 aC | CONQUISTA PERSIANA |
331 aC - 323 aC | CONQUISTA GRECA |
323 aC - 169 aC | REGNO DEI TOLOMEI |
169 aC - 64 aC | DOMINIO SELEUCIDI |
64 aC - 39 aC | CONQUISTA ROMANA |
39 aC - 41 dC | REGNO DI PALESTINA |
41dC - 395 ... | |
395 - 614 | PARTE DELL'IMPERO ROMANO D'ORIENTE |
614 - 638 | CONQUISTA PERSIANA |
638 - 1099 | CONQUISTA ARABA |
1099 -1244 | REGNO DI GERUSALEMME |
1244 - 1250 | DOMINIO MONGOLO |
1250 - 1516 | CONQUISTA MAMELUCCHI |
1516 -1917 | CONQUISTA TURCO-OTTOMANA |
1917 -14/05/1948 | DOMINIO BRITANNICO |
1917 - 1920 | OCCUPAZIONE MILITARE |
1920 -14/05/1948 | Mandato della SdN (confermato dall'ONU) |
La storia dal 637 al 1947
637 | Gli arabi conquistano Gerusalemme. |
La Palestina è sconvolta dalle Crociate per la conquista del Santo Sepolcro. | |
Ondata di invasioni dei mongoli e dei turchi. | |
Conquista da parte dei turchi ottomani. | |
Prima proposta di colonizzazione ebraica. Lord Palmerston, primo ministro inglese suggerisce l’insediamento di ebrei in Palestina per “tener aperta la Porta d’Oriente alle truppe ed ai commerci inglesi”. | |
Comincia la prima ondata migratoria di ebrei in Palestina (circa 25.000 dalla Russia), favorita dagli inglesi, provocando i primi disordini con la popolazione araba. | |
Petizione di notabili e protesta palestinese contro la vendita di terre agli ebrei e l’abuso dei coloni ebraici. | |
Theodor Herzl, giornalista ungherese, in seguito all’ “affare Dreyfuss”" (ufficiale ebreo francese condannato per alto tradimento senza alcuna prova), pubblica “Lo Stato ebraico”, che segna l’atto di nascita del sionismo politico, del progetto e dell’organizzazione di un movimento per il ritorno degli ebrei in Palestina. | |
Si riunisce il primo congresso sionista a Basilea (Svizzera), nel quale vengono prese numerose decisioni, prima di tutte quella di fondare “una sede nazionale ebraica” in Palestina. | |
In Palestina vivono 50.000 ebrei e 600.000 arabi. | |
Disordini a Tiberiade e a Jafa (Jaffa). | |
In seguito al fallimento della rivoluzione russa del 1905, alcuni ebrei russi sbarcarono in Palestina. | |
Viene fondato il giornale arabo “Al Karmal’” a carattere nazionalistico. | |
Con lo scoppio del primo conflitto mondiale, l’Inghilterra promette l’indipendenza a tutti gli stati arabi che combatteranno l’impero ottomano. | |
L’alto commissario britannico a II Cairo, Mac Mahon, promette allo sceriffo della Mecca, Hussein, uno stato arabo indipendente che comprenda la Palestina, in cambio della partecipazione araba allo sforzo bellico contro l’Impero Turco. | |
Con gli accordi di Sykes-Picot, la Francia e la Gran Bretagna si spartiscono il Medio Oriente in zone di influenza, senza tenere in alcun conto le promesse britanniche allo sceriffo Hussein, in base alle quali la Siria e il Libano diventano francesi, la Giordania e l’Irak inglesi la Palestina dovrebbe avere uno status internazionale. | |
Lord Balfour a nome di Sua Maestà Britannica invia a Lord Rothschild, per la federazione sionista, una lettera in cui si dichiara che la Gran Bretagna “vede con favore lo stabilirsi in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico…”. Al momento della dichiarazione, la popolazione totale della Palestina è di 700.000 unità: 574.000 musulmani, 74.000 cristiani e 56.000 ebrei. | |
Le truppe inglesi conquistano la Palestina. | |
Esodo delle comunità ebraiche russe a seguito di violenze e devastazioni dovute la guerra civile che segue la rivoluzione russa. Come già in occasione dei pogrom del 1881 e del 1904 solo una piccola parte emigra in Palestina. | |
Primo congresso palestinese a Gerusalemme. | |
Conferenza di Sanremo: l'ex Impero Ottomano viene spartito tra le potenze vincitrici del primo conflitto mondiale. La Palestina, diventando protettorato britannico, é assegnata alla Gran Bretagna che nomina subito una amministrazione civile e inizia a favorire l'emigrazione ebraica. Manifestazioni e rivolte arabe contro il mandato britannico. Gli inglesi riconoscono come lingua ufficiale, accanto ad inglese ed arabo, l’ebraico, modernizzato da Eliezer Ben Yehudi. In Palestina gli arabi sono circa 800.000 e gli ebrei 80.000. Fondazione dell’organizzazione sionista militare Haganah (nucleo originario del futuro esercito israeliano). | |
In seguito ai disordini arabi del maggio 1921, viene nominata la Commissione d’Inchiesta Haycraft nel tentativo di alleggerire l’atmosfera in Palestina. Nonostante ritenga gli arabi responsabili dello scoppio della violenza, la commissione sostiene che la radice del problema è l’ansia araba causata dagli impegni pro-sionisti presi dalla diplomazia britannica. La commissione Haycraft fa parte di un processo che porta alla pubblicazione della Carta Bianca di Churchill. | |
La Lega delle Nazioni ratifica il mandato alla Gran Bretagna per l’amministrazione della Palestina. Il mandato è un sistema creato dalla Lega delle Nazioni secondo il quale “i popoli non ancora in grado di auto governarsi” sarebbero amministrati da “nazioni più evolute”. Col tempo queste nazioni, principalmente le Potenze Alleate, avrebbero trasferito l’autorità alla popolazione del luogo. Il trattato non parla della tutela della popolazione residente e la parola “arabo” non viene menzionata. Inizia l’immigrazione degli ebrei sionisti che vengono accolti con simpatia dalla popolazione residente. Londra promette agli ebrei una “casa nazionale” e agli arabi l’indipendenza. | |
‘Izz al-din Qassam, siriano stabilitosi in Palestina qualche anno prima, forma un’organizzazione di rivolta anti-sionista e anti-colonialista con cellule segrete. | |
Gli ebrei che vivono in Palestina sono ora 150.000. | |
Insurrezione di grande portata scatenata dai contadini palestinesi: gli inglesi rispondono con una terribile repressione che fa migliaia e migliaia di vittime. Insurrezioni si susseguiranno senza interruzione fino alla grande rivolta del 1936. | |
Viene costituita l’Agenzia Ebraica al fine di favorire l’immigrazione e la formazione di colonie ebraiche in Palestina. Dal 1880 al 1929 gli ebrei immigrati in Palestina sono 120.000 su circa 4 milioni di ebrei fuggiti dall’Europa centro-orientale. | |
Qassam inizia la lotta armata e viene ucciso dalle truppe inglesi a Jenin. Gli ebrei in Palestina sono ora 355.000. Rivolta palestinese contro l’occupazione britannica e la crescente immigrazione ebraica. Sciopero generale della popolazione palestinese che protesta contro il regime mandatario britannico per la crescente emigrazione ebraica. Lo sciopero, durato sei mesi, si trasforma nell’estate del ’36 in aperta ribellione armata. Al termine della rivolta, nel ’39, le vittime palestinesi saranno 15.000. | |
La commissione britannica presieduta da lord Peel propone la spartizione tra ebrei e arabi della Palestina, con: - la creazione a nord-ovest di uno stato ebraico, - una zona comprendente Gerusalemme e Jaffa sotto dominio britannico e - il resto del paese riunito alla Transgiordania. Il piano viene rifiutato dai Sionisti e dagli arabi. In seguito ad una nuova sollevazione della popolazione araba, viene deportata la maggior parte dei suoi leader politici. Al momento gli ebrei sono il 28% della popolazione totale. Iniziano le azioni terroristiche dell’Irgun Zvai Leumi, corpo paramilitare della destra sionista, fondato dal filo-fascista Jabotinskij, con attacchi sistematici contro palestinesi e britannici. | |
Gli inglesi promettono la costituzione di uno stato arabo-ebraico rifiuto risoluto da parte araba. | |
In Europa inizia lo sterminio sistematico degli ebrei ad opera dei nazisti. L’Agenzia Ebraica organizza l’immigrazione clandestina in Palestina respingendo le limitazioni imposte dal “Libro Bianco” britannico del ’39. | |
Il gruppo terroristico sionista “Stern”, nato da una scissione dell’Irgun, uccide al Cairo Lord Moyne, ministro britannico per il Medio Oriente. Riprendono gli attentati contro gli arabi e in alcuni casi contro le forze britanniche. | |
Gli ebrei residenti in Palestina raggiungono il numero di 608.000 (un numero undici volte superiore a quello del 1917), contro 1.200.000 arabi. | |
L’Irgun fa saltare con la dinamite la segreteria generale dell’Alto commissariato britannico a Gerusalemme (Hotel King David), causando oltre novanta vittime in prevalenza inglesi ed arabi, ma anche 15 ebrei. | |
29 settembre – La Gran Bretagna rimette il proprio mandato sulla Palestina alle Nazioni Unite. |
29 novembre 1947 – Le Nazioni Unite approvano la risoluzione 181 (votano a favore URSS, USA e Francia, ma gli Stati arabi votano contro; la Gran Bretagna, la Cina ed altri si astengono), che prevede la divisione della Palestina in tre parti:
- uno stato ebraico sul 56% del territorio
- uno stato palestinese
- una zona internazionale che comprenda Gerusalemme e Betlemme.
Il confine tracciato viene definito “Linea Verde”.
Nascita del Muro:
1947 – Le Nazioni Unite tracciano il confine tra Palestina ed Israele (linea verde).
1967 – All'indomani della Guerra dei Sei giorni, in Israele si inizia a pensare alla realizzazione di un muro che segua il tracciato della linea verde. Il progetto, caldeggiato anche da Yitzhak Rabin, non si concretizza. Negli anni successivi viene ripresa l'idea da diversi governi, ma i lavori non hanno mai inizio.
28 Settembre 2000 - Ariel Sharon visita la Spianata delle Moschee a Gerusalemme. Inizia la seconda Intifada.
Aprile 2002 – L'aumento degli attentati terroristici da parte di kamikaze palestinesi fa riemergere in Israele la proposta del Muro. Iniziano i lavori ad una vera e propria "barriera difensiva" per contrastare le infiltrazioni dei terroristi.
Ottobre 2003 – La fascia di sicurezza ha quasi raggiunto i 180 km di lunghezza. Diverse le tipologie di costruzione: dalle muraglie in cemento armato ai reticolati; dai valli ai terrapieni con sistemi di protezione elettronica. Lungo il suo percorso, il muro taglia in due molti paesi palestinesi. Alcuni si ritrovano totalmente isolati dal territorio circostante.
14 0ttobre 2003 – Alcuni Paesi arabi chiedono che il Consiglio di Sicurezza dell'ONU denunci come illegale la barriera tra Israele e Palestina. Il rappresentante USA al Consiglio pone il veto perché nella risoluzione manca una condanna specifica agli atti terroristici contro Israele.
21 0ttobre 2003 – L'Unione Europea presenta una nuova risoluzione all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite in cui si afferma che la costruzione del muro è contrario alle leggi internazionali. Nello stesso tempo si chiede ai palestinesi di bloccare gli atti di terrorismo. Israele e l'Autorità Palestinese sono invitati al rispetto della Road Map e ad impegnarsi per la costituzione dello Stato palestinese entro il 2005. Voti: 144 a favore, 4 contrari (Israele, USA, Isole Marshall, Micronesia), 12 astensioni.
8 Novembre 2003 – L'Ufficio di Coordinamento per i problemi umanitari dell'ONU (OCHA) rende noti i dati relativi all'impatto del Muro sui palestinesi. Secondo le Nazioni Unite il muro segue solo per l'11% la Linea verde; requisisce il 14% della West Bank; causerà sofferenze a 680 mila palestinesi.
foto da http://temi.repubblica.it/limes/il-muro-e-oltre/817 |
“Da più di un anno Israele sta costruendo un muro lungo il confine della Cisgiordania per impedire ai kamikaze palestinesi di farsi esplodere nelle strade di Gerusalemme o Tel Aviv. Il muro, una volta terminato, sarà lungo circa 600 km contro i 350 km della linea verde.
I lavori sono cominciati nel giugno del 2002 intorno al distretto della città di Zububa , estremo nord della Cisgiordania, e nel luglio 2003 è stato completato il settore nord che giunge poco più a sud della città di Qalqilya. La parte settentrionale del tracciato è lunga 145 km: 132 km costituiti da un recinto elettronico mentre i restanti 13 km sono in cemento armato.
Il muro è alto 8 metri, è circondato da fossati (larghi dai 60 ai 100 metri) e da reti di filo spinato, ed ha torri di controllo ogni 300 metri. Lungo il tracciato sono state costruite strade di aggiramento per soli coloni, 41 varchi agricoli e sono stati eretti 9 check-point per pedoni e veicoli. Per la realizzazione di questo tratto settentrionale è stato annesso l'1,6% della Cisgiordania nel quale si contano 11 colonie, dove vivono 19.880 ebrei, e nel quale risiedono circa 10 mila palestinesi.
Il costo complessivo dell'operazione è di un milione di dollari al chilometro. Il 1°ottobre 2003 il governo israeliano ha approvato con 18 voti favorevoli, 4 contrari e un astenuto, la fase due della costruzione della "barriera difensiva", definita dai palestinesi "muro dell'apartheid". Contemporaneamente alla prosecuzione del tracciato principale sarà costruito un tracciato separato che ingloberà 5 insediamenti ebraici: Ariel, Beit Arieh-Elkana, Nili-Naaleh, Gush Etzion-Efrat and Yatir-Sussia.
I due tracciati potrebbero comunque in futuro unirsi ma per il momento il premier israeliano Ariel Sharon ha preferito rimandare la questione in un momento successivo. Non esistono comunque mappe ufficiali della parte meridionale del muro e ciò significa che sono possibili cambiamenti dell'ultima ora. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, la barriera difensiva avvolgerà la città di Gerusalemme ma per inglobare la città santa degli ebrei, dei cristiani e dei mussulmani, Israele sarà costretto ad annettere sul versante occidentale del muro i popolosi insediamenti Maaleh Adumin, Givon e Har Homa.
Alla fine dei lavori circa 200 mila palestinesi di Gerusalemme est si troveranno separati dai connazionali in Cisgiordania. Anche la città di Betlemme subirà l'impatto traumatico della costruzione del muro. Il tracciato, anche se non è ancora ufficializzato, dovrebbe assicurare a Israele l'annessione della Tomba di Rachele, luogo santo anche per i mussulmani. Stessa sorte toccherebbe alla città di Hebron dove i Luoghi Santi della città sembrano essere destinati a collocarsi sul versante occidentale del muro. “
Link a mappe del Muro:
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