“simile alla nuvola estiva che naviga libera nel cielo azzurro da un orizzonte all’altro, portata dal soffio dell’atmosfera, così il pellegrino si abbandona al soffio della vita più vasta, che lo conduce al di là dei più
lontani orizzonti, verso una meta che è già in lui, ma ancora celata alla sua vista.”
(Lama Anagarika Govinda, Le Chemin des nuages blancs)

l'ultima strega allo specchio

l'ultima strega allo specchio


CATARSI

Ora forse sono libera.
L'incantesimo si è sciolto.
La luce di quegli  stessi occhi che mi avevano abbagliata,
ora mi ha indicato la nuova strada.
E' stato quello stesso sorriso, a liberarmi il cuore della morsa.
Credevo di morire, guardandolo.
E invece son rinata.
Il principe azzurro, con un bacio sulla guancia, mi ha svegliato dal torpore in cui ero caduta.
Poi, a galoppo sul cavallo bianco, se n'è andato.
Per sempre.
Incontro alla sua nuova vita.
Tra le braccia della sua nuova principessa.

E' caduta una sola lacrima, che si è infranta al suolo come cristallo.
Era, quella, l'Ultima Lacrima dell'Ultima Strega.
Poi è venuto il suo turno.
Ho visto La Strega allontanarsi di spalle.
Scalza. Silenziosa. Lenta.
L'ho vista tornare là, da dove era venuta.
Si è girata solo un istante.
Ve lo giuro.
Sorrideva.


Poesia tratta dal BLOG de L'ULTIMASTREGA

La poesia non è mia, ma per me è molto bella.


Sono l’ultima entrata, per scoprire di essere diventata una strega.
In realtà lo sono da sempre, sono l’ultima strega d’Europa condannata a morte, da poco riabilitata. Anna Goldi è il mio nome, decapitata nel 1782. Ho gli stessi anni, forse le stesse passioni.


Anche nel libro di Paola Zannoner, Anna è una strega, la sesta di sette sorelle.
Sesta come la posizione nella mia famiglia, che di magiche donne ne ha nove e un solo demone.

Coincidenze o magia?

Nel suo Blog, l’ultimastrega poeticamente sorrideva, come faccio io dopo una soddisfacente gita in montagna, o semplicemente quando sono in piacevole compagnia.

E vagando per le vie della città di Ascoli, nel regno delle Streghe della Sibilla, tra incantatrici cercavamo un nome, quello che più calzava al nostro essere.
Io l’ho trovato, ed è semplicemente il mio, identificato nella storia, definito nel gioco dei numeri, sostenitore del peso degli ideali, magico e un po’ maliardo.

Ho anche uno pseudonimo, che è conosciuto per i miei racconti, e per una ostinata vanesia infanzia. Ma sono fiera di questa vena un poco scellerata, che mi permette di essere laddove molti vorrebbero, ma non sono, sopra il cielo.

E cercherò per voi di trasformare la scopa in meraviglia………
A tutti ciao, Anna   

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