“simile alla nuvola estiva che naviga libera nel cielo azzurro da un orizzonte all’altro, portata dal soffio dell’atmosfera, così il pellegrino si abbandona al soffio della vita più vasta, che lo conduce al di là dei più
lontani orizzonti, verso una meta che è già in lui, ma ancora celata alla sua vista.”
(Lama Anagarika Govinda, Le Chemin des nuages blancs)

Prove d'orchestra


Tasti neri su un mantello bianco, tasti bianchi intervallati da neri;
un pentagramma vuoto, righe nere sul foglio bianco;
crome scure tenute insieme da righe nere nel mare bianco
note che ballano, unite insieme a formare una melodia;
intensità di note a comporre una sinfonia........



.........la Banda Brancaleone a suonarla!


Controluce, la Rava Pisciarello è un solco bianco in mezzo alle altre Rave, indistinguibile e sbiadita di fronte alle sue più scintillanti Sorelle del Morrone: la Rava del Confine, la Rava Grande, la Rava Macaragna. Il sole dell’Est timidamente le illumina, lasciando all’oscuro le più famose: la Rava del Ferro, il Canalino intermedio, la Rava della Vespa, e la lontana Giumenta Bianca, da tutti appellata Direttissima all’Amaro.




Il preludio è del mattino, voce grigia e rauca, che per guarire richiama la frescura del vento gelido da nord-est. La risalita della bianca coltre lascia indecisi i componenti fino a riunire tutta la Banda; volti sconosciuti che formano un solo coro: Forchetta di Maiella.


Qualche componente resterà rammaricato per l’abbandono della Rava Pisciarello, dopo canterà a chiare note la sua salita, e soprattutto la gran discesa, nel sole, nel bianco, nell’allegria.



 





Solista d’eccellenza cerco una spalla che si elevi dal coro a dialogare un duetto, oggi Marco mi accompagna nella lettura di questo spartito che per me è impossibile da leggere, ma solo interpretare, e sì che lo so a memoria!

Sospesa sopra la Valle del Fondo lancio vocalizzi che si espandono nell’ampia valle e all’improvviso il Fondo si apre a ventaglio in tutta la sua interezza e magnificenza. Il giorno precedente la stessa montagna ci aveva regalato uno stupefacente tramonto di caldi colori; oggi il gioco dei venti impegna l’apertura di questa sinfonia primaverile.

Contemplo a sud le veloci forme nuvolose che spirano verso nord; volgo lo sguardo verso ovest e vedo rapidi dissolvimenti bianchi che si dirigono a sud-est; di fronte a me il canale richiama i componenti della Banda, ed è lì che il vento riposa, lasciando calare la nuvola bianca e spandendola per tutto il canale.


Tracce divergenti al centro del Fondo 
confermeranno il vagabondare di Paolo verso il cuore immacolato, e la sua rincorsa a riunirsi risalendo per il gran finale; la sua figura sarà ben presto inghiottita dal panorama senza contrasti.
Di nuovo note grigie sbiadiscono lo spartito, Marco abbandona il coro, ed io rimango sola con la mia voce da contralto, passo dopo passo a tentare di leggere la musica nella nebbia, ma invano!
Mi piace questa solitudine di vapore acqueo che piano si solleva e violento ricade, a trasformare le ombre delle rocce in visioni indefinite, sagome adagiate e appiattite in quel grigio inebriante.

Neve dura dall’alto mi costringe a fissare quell’ammasso incerto per verificare pericoli in arrivo; sono tranquilla al riparo dalle rocce, e mai immagino che proprio lassù masse ben più grandi di quell’impalpabile avvertimento hanno provocato la stecca della Banda.

A tratti le voci arrivano nel canale e si perdono nel vuoto, fino a che non distinguo chiaramente figure familiari che scendono.


 E come se il silenzio avesse udito la scena madre della sinfonia, allegra si alza la coltre, per dare spazio a tutti i fiati di questo numeroso coro: ad uno ad uno calano ballando le note dello spartito, chi in fuga, chi in semicroma, chi in pausa.  

Eccole riunite nel gran finale, con l’applauso del sole 




ed il bis del terzetto, concesso ad una grande montagna che anche oggi ha cantato la sua appassionata canzone. 
























Provo ad elencare i componenti della Banda:

Antonello la chiave di violino, Paolo G., Giulio, Fabio, Marco, Luca, Emilio e il fratello, Adriano, Riccardo e il fedele Skipper, Paolo Z., Marta, Valentina, Enrico, Bruno, e ovviamente la vostra 


 Derspina.


Difficile stabilire chi fosse il Direttore d’Orchestra!



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