“simile alla nuvola estiva che naviga libera nel cielo azzurro da un orizzonte all’altro, portata dal soffio dell’atmosfera, così il pellegrino si abbandona al soffio della vita più vasta, che lo conduce al di là dei più
lontani orizzonti, verso una meta che è già in lui, ma ancora celata alla sua vista.”
(Lama Anagarika Govinda, Le Chemin des nuages blancs)

Ricomincio dal buio


Ricomincio dal buio



L’ombra si allunga davanti a me, e si frappone tra la realtà e il sogno.

Mille granelli lucentemente bianchi attorniano l’immagine, mettendone in risalto la sagoma nera.

Sono accecata dalla potenza di questa luce che regala i suoi raggi luminosi a random nella notte, catalizzando il nostro sguardo pur nell’oscurità più nera.

Ci sono cascata non da sola in questo splendido inferno scuro, lasciandomi tentare da una luna piena che piena non è più, ma che regala sprazzi di luce laddove l’oscurità vuole nascondere la bellezza di quest’atmosfera.
Mi sono lasciata convincere che l’avvicinamento terrestre alle soglie lunari mi avrebbe riportato indenne alla riconquista di questa maledetta passione, che dalla lontana scivolata nelle pieghe della Val Setus mi aveva abbandonato per far posto al caos della mente e alla nuova realtà di vita.

E mi sono lasciata scaraventare in questo spassionato pensare, ammirare questo buio nel più grandioso dei silenzi, lasciando la mente visitare con gli occhi quell’oscurità di luce nascente laddove “io non vedo altro che neve e roccia”, recita sconsolato il nostro Leo.

Ma bisogna esser ciechi per leggere il buio, e bisogna che ci sia la Luna che scopre la sua scrittura e traduca quanto è scritto sulla Montagna.

E mi ritrovo con il passo baldanzoso a rincorrere forse troppo velocemente i miei incubi di un abbandono voluto inconsciamente, per non perdere questa opportunità di continuare a scrivere la gioia della traccia, quell’incessante intercedere del passo verso la direzione di una meta infinita, lassù, dove più su del cielo non c’è nulla.

Ma la lunga sosta lontano dalle montagne mi costringe improvvisamente a rallentare, anche se ostinata proseguo laddove un razionale pensiero consiglierebbe di fermarsi.

Ed è lì che vedo l’ombra stagliarsi su quel manto grigio di specchi scintillanti: ascolto impressionata il tintinnìo di mille scintille che rotolano verso quell’inghiottire ombre scure e fantasmi, creando un suono di cascata che inganna la nostra realtà. La consapevolezza di questa musica scoperta che si espande sotto il nostro passo mi aiuta a colmare il vuoto che manca a quell’ abbraccio in cima, tra il calore della croce e quello dei miei compagni di questa splendida avventura.

Alla vista della croce un pensiero spontaneo va a dedicare questa mia faticosa cima a Paolo Chiti, le sue tracce ormai perenni sulla neve a guidarmi in quello spazio che resta tra la vista e l’abbraccio commosso con l’altro Paolo, mio caro amico snow di fughe solitarie, oggi silenziosamente tenace a convincermi in quest’impresa. Il terzo Paolo, anche lui si assicura la mia stretta, per avermi sostenuto nel momento del mio involontario rifiuto a tutto questo, lasciandomi superare con rallentata tranquillità quella difficoltà tramutata piano piano in ostinazione per la vittoria su me stessa.

Ma ovviamente non ero la sola Strega in questa notte meravigliosa e ammiccante: avanti a me, il passo gentile di Marta che troppe volte mi ha permesso di arrivare a sua insaputa laddove io ero certa di mollare prima; la placida fuga della quarta Strega, ammaliata anche lei da questa gigante Luna, la più grande sfera che ci ha regalato la nostra recente Storia, ed infine Massimiliano, conosciuto solo in questa silenziosa notte, ma assolutamente certo che, chissà, forse abbiamo già incrociato le nostre orme.

E se l’ora tarda ha cercato di riunire il tramonto della Luna con il sorgere del Sole, a noi è sembrato che sia giunto fin troppo presto il momento di dover abbandonare quello scenario di beltà e silenzio, lasciando vagare le nostre risate e la nostra gioia lungo le pendici di quelle dolci vallate fino al ritorno in una frenetica realtà ancora assopita nelle pieghe dei sogni.

In attesa che questa notturna magia si trasformi ancora in meraviglia,

Buona notte Luna, e..
..bentornata traccia.

By Derspina

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