“simile alla nuvola estiva che naviga libera nel cielo azzurro da un orizzonte all’altro, portata dal soffio dell’atmosfera, così il pellegrino si abbandona al soffio della vita più vasta, che lo conduce al di là dei più
lontani orizzonti, verso una meta che è già in lui, ma ancora celata alla sua vista.”
(Lama Anagarika Govinda, Le Chemin des nuages blancs)

Ho visto volteggiare una scopa

Il mio esordio nel Calderone della rete fu questo:

HO VISTO VOLTEGGIARE UNA SCOPA
…….e ho sconfitto un demone……..

Una palla iridescente traspare tra la sottile nebbia: aranciata, sfumata, gigantesca. Ci affogo dentro, nelle onde del suo vapore acqueo, e sono già felice di immergermi nel centro, di spostare i suoi raggi, di carpirne il calore.

Al termine di questo lungo incantesimo, i miei occhi si sono finalmente aperti al mondo, e si sono specchiati nel candore della neve, nel  blu del cielo, nel tenue verde del bosco, nel biondo dei ricci di Pantaleo, nella risata schietta di Lorenzo.

Chiudo gli occhi di Cip e Ciop e li riapro sapendo che:


hanno visto emergere gli esili alberi del bosco, e ho goduto della loro ombra,
hanno visto la lunghezza del sentiero, e ne ho sentito la fatica;
hanno visto solcare la neve, e ne ho sentito il torrente scorrere sotto;
hanno visto la punta degli sci e ne hanno seguito la traccia;
hanno visto due figure avanzare, ma le ho sentite lontane;
hanno visto due figure raggiungerci, ma erano troppo lontane;
hanno visto un viso grondante di sudore, e ne ho sentito la tristezza;
hanno visto salire una tavola lucente sulle rocce e ho sentito la picca sul muschio.

Appoggio la testa sul masso e alzo lo sguardo al cielo: la scopa volteggia nell’aria a scoprire una danza di bianchi veli fatui che si rincorrono, si avvolgono, si alzano, precipitano, si dissolvono. Ammassi di zucchero filato che velocemente scorrono, si inseguono, si fondono, si dividono, si perdono.
Vedo le nuvole che mi inglobano e sento la loro impalpabilità;
vedo il sole che emerge dal gioco delle nebbie e rapidamente mi viene incontro abbagliante, abbacinante, infuocato.
Vedo le pietre che si staccano dal pendio, e sento il loro incessante rotolare a valle;
vedo sfumati i contorni frastagliati delle creste e sento l’incombenza dell’aria grigia che le circonda;
vedo gli strati sovrapposti di questa montagna e ne sento l’attorcigliamento su se stessa;
non vedo la trasparenza delle mie lacrime, ma ne sento la limpidezza.

Scandisco la fattura mentre giro il pentolone, ed improvvisamente scorgo un gran fuoco ed un immenso fumo nero: la strega ha finalmente sconfitto il demone, relegandolo nell’abisso degli inferi.

Al suo posto è rimasto solo un chiodo, in mezzo alla parete…ed è lì che attacco gli sci.


RICETTA PER SCONFIGGERE IL DEMONE

La pozione della fattucchiera prevede:

  • 4-5 sassi sbriciolati dei racconti un po’ ‘sghembi’ di Ste;
  • un quadrato del biglietto della corriera melanconica di GiovanniBusato;
  • un ciuffo di peli geometrizzati di Grizzly/Valentino 52;
  • almeno 10 capelli (biondi?) di JJ6, un po’ rari a trovarsi (non si sa se il colore o i capelli, ma ci si prova);
  • un pezzo di gnokka scovata da Gianko (se quelli sopra sono un po’ rari, questa diventa quasi unica!)
  • almeno uno degli occhi azzurri del bell’aspetto di Renrav;
  • un morso del wurstel&senape del panino di Enrico r.  per riattizzare il calderone;
  • un pizzico di ‘normalità’ di Simonrussi, per riportare la strega sulla terra;
  • una frase algebrica di @le, con la traduzione di Nicola;
  • 10 cc di cornice caduta in prossimità di Garmont2005;
  • 1 profonda striscia di soletta degli sci di Arno, per abbassare il dislivello della pozione;
  • almeno 3 maglie della catena di Ape277, per diminuirne il kilometraggio;
  • un velo apparente dell’effige di Asterix, ma giusto un velo;
  • 4-5 anni della giovinezza di Nick;
  • due cannilicchie’ dentro mezzo foglio strappato dell’infanzia di Zeta zeta;
  • una spolverata di neve gessosa prodotta dalla tavola di Zurich;
  • una parentesi quadra e un thumbnail, maggiore o minore non fa differenza, per quotare la minestra della sensibilità informatica di Admin;
  • molta moderazione nei piani B, esclusi quelli del Capitano (a quando la festa delle streghe?);
  • 1 goccia della birra rimasta nella lattina in mano alla magica figlia di ViKtor;
  • da una a tre cellule del suo tallone, per diminuirne la forza;
  • una cospicua fettina delle capacità di Selig, mescolata alla magia della Gardenese e di Luisa-Ve,
  • 2 fili di fibra del crociato di Barbara;
  • non apro il barattolo delle quote di Franco F, perché poi non lo so richiudere, ma ci andrebbe qualcosa;
  • la frase magica, mai ripetuta, di Topo Gigio;
  • una colonna della copertura scoperta di Ldl;

il tutto documentato dal servizio fotografico di Annibale, meglio se coadiuvato dall’occhio regista di Cristiano…
Supervisori della ricetta: Frifri e Robferri (edonisti e emuli per eccellenza!)


Infine non può assolutamente mancare il condimento al peperoncino del fuoco benefico di Casmau, delle altre streghe, una goccia di genziana di Tavernello, la forza delle braccia di I. e S., che girano con me il pentolone, a scacciare gli spiriti maligni!!

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