Burkina Faso - BENIN
L’AFRICA DEL BIANCO E DEL NERO
L’AFRICA DEL BIANCO E DEL NERO
LA VIA DELL’ACQUA
Lontananza
La corsa verso la costa oceanica si arresta lì, dove il corpo ha ceduto il passo all’anima e la mente al ricordo.
File interminabili di piagata carne umana attendono nell’oscurità e nel supplizio il naviglio che presto si confonderà con le pieghe ondulate del mare e i bui abissi marini,
per trasportare loro, gli Esclaves, oltre lo sconfinato mare, in un arco illimitato di tempo che conoscerà solo sofferenza, dolore e morte.
…“Sono giunto in catene al mare, ancorato per il collo al ceppo e così unito indissolubilmente al mio compagno di sventura;
depredato della mia sovranità per un pugno di ricchezza, ho negato e spogliato volontà e identità cerchiando nove volte l’albero dell’oblìo:
così facendo ho rimosso dalla memoria chi sono e da dove provengo; non mi posso ribellare o reagire, posso solo andare, andare incontro a quello sconfinato e sconosciuto mondo di libertà negate. Tre volte girando intorno all’albero del ritorno ho concesso alla mia anima di riapparire, ma mai al mio corpo,
e nell’abbandono della conoscenza ho valicato per sempre la Porta del Non Ritorno, solcando l’onda tra me e i miei più cari affetti verso un oceano di tenebre e oscurità….”
depredato della mia sovranità per un pugno di ricchezza, ho negato e spogliato volontà e identità cerchiando nove volte l’albero dell’oblìo:
così facendo ho rimosso dalla memoria chi sono e da dove provengo; non mi posso ribellare o reagire, posso solo andare, andare incontro a quello sconfinato e sconosciuto mondo di libertà negate. Tre volte girando intorno all’albero del ritorno ho concesso alla mia anima di riapparire, ma mai al mio corpo,
e nell’abbandono della conoscenza ho valicato per sempre la Porta del Non Ritorno, solcando l’onda tra me e i miei più cari affetti verso un oceano di tenebre e oscurità….”
Il lamento laconico e ripetuto dello schiavo cadenza il suo passo in quei polverosi e strascicanti chilometri sulla rotta dello smisurato ignoto, in direzione di nascenti continenti straripanti di lavoro soggiogante, padri di un genocidio legalizzato all’annientamento della mente e dell’intelletto.
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